Se verso le 9.05 sali la via che va a San Domenico, fai caso ad una cosa.
All’inizio della strada, sulla sinistra, c’è un palazzo al cui portone s’affaccia sempre un ragazzo in pigiama. A volte rimane affacciato a una finestra del primo piano, ma di solito no. Di solito è lì sull’ingresso del palazzo. In pigiama.
Ha i capelli arruffati e l’aria più stravolta che assonnata. Se passi e lo guardi lui ti riguarda distrattamente. Distante. Ti vede, sì, perché ti fissa e ti segue anche con lo sguardo. Uno sguardo vuoto, perché non gli interessi, lo capisci subito.
Io l’ho visto parecchie volte salendo in bicicletta e questa cosa che lui si lascia fissare, ricambiando lo sguardo, mi ha spinto a farlo in modo quasi sfacciato. Io proprio lo guardo fisso, quasi glielo vorrei dire “Hey ti sto guardando. Lo so che lo sai”. A provocarlo.
Perché davvero lui ti guarda, ma è come se non lo stesse facendo. Peggio, ti fa capire che non gli interessi. Anche se squadri il suo pigiama, accenni un sorriso stronzetto, quasi lo vorresti deridere, a lui proprio non frega nulla. E anzi ti guarda come lo scemo fossi tu, che lo fissi con quell’aria da stronzo.
Mi sono chiesto per mesi che cazzo ci facesse lì tutte le mattine.
Poi l’altro giorno l’ho visto mentre iniziavo a pedalare su per la salita. Ho iniziato a fissarlo in attesa che lui ricambiasse, ma stavolta no. Non mi ha considerato nemmeno di striscio. “Hey Pigiama! Ti sto guardando! Guardami cazzo!”. E invece nulla.
Aveva lo sguardo fisso verso il punto dove parcheggiano i motorini accanto alla rastrelliera delle biciclette.
Così ho guardato anche io e ho visto lei. Stava salendo sul motorino ed era bellissima. Bellissima. Giuro. Alta, mora, elegante, giovane, ma donna.
Lui la fissava. Lo sguardo finalmente acceso.
E ho capito cosa fa tutti i giorni sul quel portone.
Sta lì in pigiama.
E aspetta lei.
Non gliene frega nulla di nulla. Se ricambia il tuo sguardo è solo per ingannare l’attesa di lei. Lui sta lì per lei.
Lui deve essere un po’ pazzo, ok. O forse no.
Forse è innamorato e aspetta, anche se non c’è nulla da aspettare. O forse sì. Forse anche il solo vederla merita l’attesa, in pigiama sul portone.
Di qui in avanti ho deciso che non lo guarderò più. Potrei vedere me.